Dall’11 al 17 ottobre a Londra, presso la galleria Hoxton 253 Gallery, si è svolta la mostra Mindfulness: la prima mostra londinese organizzata dall’Associazione Nartwork.
Per Jon Kabat-Zinn Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: “con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante”: coltivare una piena presenza nell’esperienza del momento. Un antidoto alle paure moderne, paura dell’incontro col reale in un modo sempre più digitale in cui ci si disabitua ad esserci qui ed ora, sempre connessi con un altro luogo e tempo, dove si sente l’esigenza di rappresentarsi di continuo ma sempre in modo superficiale. In questo contesto la mostra Mindfulness sfida gli artisti ad abbattere i muri delle paure, delle illusioni, delle superficialità per arrivare attraverso l’arte all’essenza del reale, per apprezzarlo e apprezzarsi così come si è qui ed ora.
La collettiva ha accolto artisti provenienti da 11 nazioni ed ha ricevuto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli (Museo Madre), e il patrocinio morale della Regione Campania, dell’Università Suor Orsola Benincasa e della Fondazione Valenzi.
La mostra, è stata aperta al pubblico dall’11 al 17 ottobre dalle 12 alle 18 presso Hoxton 253 Gallery, all’omonimo indirizzo. Durante l’esposizione è stato distribuito gratuitamente il catalogo della mostra.
Artisti in mostra: Constantin Apostol – Lotsopa (Romania), Claudio Barbugli (Italy), Franco Bulfarini (Italy), Caterina Caldora (Italy), Stevan Cigaridov (Macedonia), Alina Ciuciu (Italy), Paul Delannée (France), Daniela Delle Fratte “DiDiF” (Italy), Anna Di Maria (Italy), Eivor Ewalds (Finland), Mario Formica (Italy), Waltraud Gemein (Germany), Monika Hartl (Austria), Pia Kintrup (Germany), Rada Koleva-Genova (Bulgaria), Erich Kovar (Austria), Benita Martin (Germany), Marta Melniczuk (Germany), Benita Merkle (Germany), Attila Olasz (Hungary), Maria Rita Onofri (Italy), Britta Ortiz (Denmark), Marco Randazzo (Italy), Alessio Serpetti (Italy), Elin Steffensen (Denmark), Erna Ucar (Turkey).
Curatrici: Rossella Bellan, Giulia Mazzilli, Antonietta Panico.
Progetto grafico: Antonio Imparato
Progetto allestitivo: Giulio Bellan
Critici dell’arte: Cristiana Cordova e Gianpasquale Greco